Sarà per quei toni d’azzurro o di grigio che in alcuni dipinti di Erin Lawlor
mi sembrano configurarsi in vortici, in altri in cirri e nembi, dunque per una
impressione di volatilità e liquidità diffusa, o di fermo immagine di un movimento inarrestabile, di colori agili in gara per dilatarsi sulla superficie o
spingersi ai margini ‒ c’è un senso di combattimento in ogni suo lavoro, e
al contempo qualcosa di sottilmente lirico.
Perhaps it’s the shades of blue or grey that seem to form whirlwinds in
some of Erin Lawlor’s paintings, and cirrus and nimbus clouds in others ‒
an impression of widespread volatility and liquidity, or the freeze-frame of
an unstoppable movement ‒ of nimble colours competing to spread over
the surface or push themselves to the edges: there’s a feeling of encounter
yet, at the same time, something lyrical in each of her works.